Biografia
Giampaolo Domestici
Venezia- 1924-1999
Nato a Venezia nel 1924, hafrequentato l'Accademia delle
B.B. Arti con Guido Cadorin diplomandosi nel
1954.
Dal 1948 espone in tutte le rassegne Nazionali ed Internazionali
riportandone segnalazioni e premi, fra i quali: segnalato alla Mostra di Pittura
"Giacomo Favreto", 1948 - 2° Prenio Città di Portogruaro, 1955 - 1° Premio
ex-aequo Legnago, 1955 - Premio Auronzo, 1956 - Premio acquisto Marzotto, 1956 -
Premio acquisto Bevilacqua La
Masa, 1957 - Premio acquisto città di Mestre, 1958 - 1° Premio
Badia Polesine, 1958 - 1° Premio ex-aequo città di Cavarzere, 1959 - Premio
acquisto città di Mestre, 1959 - 1° Premio Mestre, 1960 - 2° Premio città di
Legnago, 1960 - 1° Premio Marco Novati. Ha inoltre partecipato a: Incontro
Internazionale di Pittori in Val Comelico, 1955 - Collettiva di pittori
veneziani a New York - Un Premio a Caorle 1961 - I Premio Longo Venezia 1962 -
Premio Coppa d'oro Rossano Brazzi, Marina di Ravenna 1963 - Premio acquisto
città di Adria 1962 - Premio Morino Rovereto degli Abruzzi 1963 - I Premio
Calalzo di Cadore 1965 - I Premio Auronzo 1966 - I premio ex aequo "Napoleon"
1966 - I premio del Paesaggio a Bobbio (Piacenza) 1968 -II premio del Ritratto
Bobbio (Piacenza 1969 - Premio "Ecce Homo" Treviso 1969 - II premio Cento Barbe
del "Radicchio" Treviso 1970 -Targa d'argento con osella d'oro 12 pittori "La
più bella Italia" Parco delle Driadi (Piacenza) 1969 - II Premio del Quadrato
Pavia 1970.
Personali a Venezia: Bevilacqua La Masa, 1957-59-61; Padova
"la Cupola",
1960.
In Olanda: Bussun, l'Aja, Dordrecht, 1958. In Germania: Amburgo
e Oldemburg; Trento gennaio 1962.
Note di Castellani, Perocco, Gigli, Scarpa, Battaglia, Branzi,
Dessy, De Logu, Penning, Ouldshoarn, Carena, Begeer, Bosman,
Valeri.
Sue opere figurano in collezioni Pubbliche e Private in Italia e
all'estero.
"Omaggio a Giampaolo Domestici", tratto dalla presentazione in
catalogo di Paolo Rizzi, della mostra retrospettiva al Centro d'Arte San
Vidal di Venezia il 23 settembre 1999:
".....Domestici
non solo è stato uno degli esponenti più autentici e sensibili della
rinnovata tradizione veneziana, nel solco di una pittura di colore-luce;
ma ha riassunti taluni caratteri che contraddistinguono la venezianità più
vera. Lontano da ogni esibizionismo, animo mite e discreto, egli non si è mai
fatto irrretire dalle mode: ha creduto nella pittura-pittura e per essa
ha lavorato e vissuto, spesso subendo mortificazioni del "sistema" che gli era
estraneo.Questo di oggi è - vorremmo dire - il primo "risarcimento" della sua
città: un omaggio che ingloba l'artista e il cittadino. Era nato a Venezia nel
1924. Aveva studiato con la guida di un maestro quale Guido Cadorin. Fin
dal 1952 aveva esposto alle collettive dei giovani della Bevilacqua
La Masa. Si
era ben presto dedicato totalmente alla pittura, lasciando il suo lavoro
all'Arsenale. Era (lo ripetiamo oggi) uno dei pochi pittori "puri". I
riconoscimenti all'inizio non gli sono mancati: la sua pittura, dotata di un
tocco magistrale e di una luminosità tutta sua, ha ricevuto premi e consensi. Ma
via via col tempo Domestici si era reso conto dell'inanità di combattere
contro un gusto sempre più volto al facile consumo cosmopolita. S'era ritirato
pur continuando ogni tanto a far mostre. Nella sua città era,in
particolare, restio ad esibirsi. Qui, nella parzialmente restaurata chiesa di
San Vidal, treviamo alcuni saggi della sua pittura nell'arco di mezzo
secolo,cioè a partire da fine anni Quaranta. Non si tratta di una retrospettiva
a carattere antologico:per questa lanciamo un appello alle pubbliche
autorità. Tra l'altro Domestici non aveva mai voluto, per suo pudore,dotarsi di
una monografia;non fotografava nè memorizzava quasi mai le opere cedute ai
collezionisti e - con rammarico per noi - non apponeva le date ai suoi
dipinti. Malgrado ciò la selezione che esponiamo ci sembra superba.In essa
appare, in un processo di lento e graduale schiarimento dell'immagine, la
sua fulminea gestualità: soprattutto quella rabdomantica cattura della luce
che tanto lo contraddistingue.Pennellate rapide e nervose; bagliori
improvvisi; tenerezze cromatiche unite e vigorosi contrappunti.Il tutto in
un'orchestrazione dell'immagine che pare nata dall'improvvisazione ma è
sapientemente calibrata. Al centro della mostra, proprio per il rispetto alla
sacralità del luogo, si sono scelte alcune opere di soggetto religioso: una
Crocefissione, una Resurrezione e una Madonna con Bambino. In esse si
nota la ricerca di spiritualità che Domestici ha sempre
perseguito.Si aggiungono alcuni esempi delle più belle nature
morte, felicissime nell' "impromptu" estroso e brillante; le classiche sue
composizioni del pittore nello studio; i nudi in cui la luce si effonde con
rapidi guizzi e tenerissime distensioni; gli scorci di Venezia catturati con una
puntuale convergenza del segno e del colore; taluni momenti di distensione
lirica nelle lagune e nell'oasi incantata di Burano; le figure e i ritratti
toccati nervosamente con mirabile sintesi. E al centro lui, nel suo autoritratto
che ci guarda con un misto di fiera dolcezza.
.
Venezia- 1924-1999
Nato a Venezia nel 1924, hafrequentato l'Accademia delle
B.B. Arti con Guido Cadorin diplomandosi nel
1954.
Dal 1948 espone in tutte le rassegne Nazionali ed Internazionali
riportandone segnalazioni e premi, fra i quali: segnalato alla Mostra di Pittura
"Giacomo Favreto", 1948 - 2° Prenio Città di Portogruaro, 1955 - 1° Premio
ex-aequo Legnago, 1955 - Premio Auronzo, 1956 - Premio acquisto Marzotto, 1956 -
Premio acquisto Bevilacqua La
Masa, 1957 - Premio acquisto città di Mestre, 1958 - 1° Premio
Badia Polesine, 1958 - 1° Premio ex-aequo città di Cavarzere, 1959 - Premio
acquisto città di Mestre, 1959 - 1° Premio Mestre, 1960 - 2° Premio città di
Legnago, 1960 - 1° Premio Marco Novati. Ha inoltre partecipato a: Incontro
Internazionale di Pittori in Val Comelico, 1955 - Collettiva di pittori
veneziani a New York - Un Premio a Caorle 1961 - I Premio Longo Venezia 1962 -
Premio Coppa d'oro Rossano Brazzi, Marina di Ravenna 1963 - Premio acquisto
città di Adria 1962 - Premio Morino Rovereto degli Abruzzi 1963 - I Premio
Calalzo di Cadore 1965 - I Premio Auronzo 1966 - I premio ex aequo "Napoleon"
1966 - I premio del Paesaggio a Bobbio (Piacenza) 1968 -II premio del Ritratto
Bobbio (Piacenza 1969 - Premio "Ecce Homo" Treviso 1969 - II premio Cento Barbe
del "Radicchio" Treviso 1970 -Targa d'argento con osella d'oro 12 pittori "La
più bella Italia" Parco delle Driadi (Piacenza) 1969 - II Premio del Quadrato
Pavia 1970.
Personali a Venezia: Bevilacqua La Masa, 1957-59-61; Padova
"la Cupola",
1960.
In Olanda: Bussun, l'Aja, Dordrecht, 1958. In Germania: Amburgo
e Oldemburg; Trento gennaio 1962.
Note di Castellani, Perocco, Gigli, Scarpa, Battaglia, Branzi,
Dessy, De Logu, Penning, Ouldshoarn, Carena, Begeer, Bosman,
Valeri.
Sue opere figurano in collezioni Pubbliche e Private in Italia e
all'estero.
"Omaggio a Giampaolo Domestici", tratto dalla presentazione in
catalogo di Paolo Rizzi, della mostra retrospettiva al Centro d'Arte San
Vidal di Venezia il 23 settembre 1999:
".....Domestici
non solo è stato uno degli esponenti più autentici e sensibili della
rinnovata tradizione veneziana, nel solco di una pittura di colore-luce;
ma ha riassunti taluni caratteri che contraddistinguono la venezianità più
vera. Lontano da ogni esibizionismo, animo mite e discreto, egli non si è mai
fatto irrretire dalle mode: ha creduto nella pittura-pittura e per essa
ha lavorato e vissuto, spesso subendo mortificazioni del "sistema" che gli era
estraneo.Questo di oggi è - vorremmo dire - il primo "risarcimento" della sua
città: un omaggio che ingloba l'artista e il cittadino. Era nato a Venezia nel
1924. Aveva studiato con la guida di un maestro quale Guido Cadorin. Fin
dal 1952 aveva esposto alle collettive dei giovani della Bevilacqua
La Masa. Si
era ben presto dedicato totalmente alla pittura, lasciando il suo lavoro
all'Arsenale. Era (lo ripetiamo oggi) uno dei pochi pittori "puri". I
riconoscimenti all'inizio non gli sono mancati: la sua pittura, dotata di un
tocco magistrale e di una luminosità tutta sua, ha ricevuto premi e consensi. Ma
via via col tempo Domestici si era reso conto dell'inanità di combattere
contro un gusto sempre più volto al facile consumo cosmopolita. S'era ritirato
pur continuando ogni tanto a far mostre. Nella sua città era,in
particolare, restio ad esibirsi. Qui, nella parzialmente restaurata chiesa di
San Vidal, treviamo alcuni saggi della sua pittura nell'arco di mezzo
secolo,cioè a partire da fine anni Quaranta. Non si tratta di una retrospettiva
a carattere antologico:per questa lanciamo un appello alle pubbliche
autorità. Tra l'altro Domestici non aveva mai voluto, per suo pudore,dotarsi di
una monografia;non fotografava nè memorizzava quasi mai le opere cedute ai
collezionisti e - con rammarico per noi - non apponeva le date ai suoi
dipinti. Malgrado ciò la selezione che esponiamo ci sembra superba.In essa
appare, in un processo di lento e graduale schiarimento dell'immagine, la
sua fulminea gestualità: soprattutto quella rabdomantica cattura della luce
che tanto lo contraddistingue.Pennellate rapide e nervose; bagliori
improvvisi; tenerezze cromatiche unite e vigorosi contrappunti.Il tutto in
un'orchestrazione dell'immagine che pare nata dall'improvvisazione ma è
sapientemente calibrata. Al centro della mostra, proprio per il rispetto alla
sacralità del luogo, si sono scelte alcune opere di soggetto religioso: una
Crocefissione, una Resurrezione e una Madonna con Bambino. In esse si
nota la ricerca di spiritualità che Domestici ha sempre
perseguito.Si aggiungono alcuni esempi delle più belle nature
morte, felicissime nell' "impromptu" estroso e brillante; le classiche sue
composizioni del pittore nello studio; i nudi in cui la luce si effonde con
rapidi guizzi e tenerissime distensioni; gli scorci di Venezia catturati con una
puntuale convergenza del segno e del colore; taluni momenti di distensione
lirica nelle lagune e nell'oasi incantata di Burano; le figure e i ritratti
toccati nervosamente con mirabile sintesi. E al centro lui, nel suo autoritratto
che ci guarda con un misto di fiera dolcezza.
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